Botanix – la rivista sulle piante

Botanix edizione italiana

Allevamento del melo a forma di fusetto

L’arrivo dell’economia di mercato ha causato molti cambiamenti. Uno di questi è stato anche l’intensificazione dell’agricoltura che ha comportato l’alta efficienza della produzione e la capacità di concorrenza dei produttori sul mercato. Questa intensificazione nella frutticoltura significa il passaggio degli alberi da frutto dalle forme più alte a quelle più basse, con l’aspirazione di sfruttare con più efficienza le superfici coltivate. La coltivazione delle forme più basse è indubbiamente molto conveniente, alleggerisce la fatica e pone nelle nuove dimensioni la qualità dei frutti.

Per il melo i tipici rappresentanti delle forme più basse sono superspindel, fuso, fusetto, solaxe e altre. La più utilizzata di loro è la forma a fusetto.

Il fusetto è una forma di coltivazione indicata per la produzione in massa ma anche nel giardino. La maggior parte degli impianti è coltivata proprio in questa forma. Si utilizza soprattutto per melo o pero, ma è altrettanto possibile il suo utilizzo in altre specie fruttifere (ciliegie, prugne, ribes, pesche, etc.). Il melo a forma di fusetto ha l’altezza massima di 2,2–2,5 m. Quest’altezza dà i presupposti per la cura e il raccolto semplici. Almeno l’80% della frutta, si può raccogliere già direttamente da terra. Costruiamo gli impianti ad alta densità utilizzando delle piccole distanze, in prassi si utilizza la distanza degli alberi nel filare di 0,8–1,2 m; la distanza dei filari dipende dalla meccanica usata 2,5–3,5 m. La densità consentita è di 3000–3500 alberi per ettaro. Per avere degli impianti con questa densità, è necessario allevare le cultivar innestate su portainnesti deboli o mediamente vigorosi. Per il melo è ormai uno standard il portainnesto M9, tra gli altri per esempio J-TE-E, F, G, H, J- OH-A, M27, MM106. I portainnesti deboli hanno l’apparato radicale poco sviluppato/circa 30–40 cm profondo/e di conseguenza si rende necessaria una struttura d’appoggio e un sistema d’irrigazione. Lo standard è una struttura fatta da pali di acacia oppure da pali di cemento, sui quali è necessario tendere tre cavi paralleli lungo il filare all’altezza di 60, 120 e 180 cm. Questa struttura serve soprattutto come punto d’appoggio per gli alberi e li protegge dallo sradicamento, si usa anche per la sospensione della freccia e dei rami durante il modellamento e come appoggio per i rami carichi di frutti. Per irrigare si usa il sistema d’irrigazione “a goccia” che è molto efficace, agisce direttamente alle radici, con il suo aiuto è possibile applicare anche la fertirrigazione.

Possiamo riassumere i vantaggi principali dell’allevamento a fusetto:

  • Cura semplice – taglio minimo contro le forme classiche, la raccolta direttamente da terra, difesa più semplice e più efficace,
  • Raccolti più abbondanti – è possibile raggiungere anche 40–50 t/ha, per alcune varietà anche di più,
  • Altissima qualità dei frutti – grazie alle ideali condizioni di luminosità che crea questa forma d’allevamento, i frutti sono più colorati, più uniformi, più maturi, il rapporto delle sostanze contenute è molto buono
  • Inizio precoce di produttività – i portainnesti deboli e il metodo dell’allevamento hanno come conseguenza un inizio precoce della produttività. Spesso gli alberi iniziano a produrre già dopo il primo anno. Raggiungono il massimo della produttività al 3°-4° anno.
  • Altissima efficienza e resa dei mezzi finanziari.

Utilizziamo gli astoni di uno o due anni, possibilmente forniti di rami anticipati oppure spuntati. Si piantano nel modo classico, importante è solo la profondità dell’impianto. Il punto dell’innesto dovrebbe essere almeno a 10 cm sopra la superficie del terreno. Così riusciamo a mantenere l’influenza attenuante del portainnesto richiesta. Durante il taglio e la formazione dobbiamo pensare sempre alla forma finale dell’albero che soltanto con la formazione e cura appropriate ci dà la possibilità di sfruttare appieno i principi fisiologici della crescita e dalla produttività. L’obiettivo è di ottenere una freccia di 2–2,5 m di altezza sulla quale ci siano collocate in una spirale quasi regolare delle branche secondarie. In nessun caso si può permettere la crescita delle branche primarie. Queste potrebbero rovinare l’equilibrio dell’albero, la forma basale sarebbe deformata, il che causerebbe la dislocazione delle forze e delle sostanze nutritive nella direzione indesiderata. L’albero dovrebbe mantenere per tutta la sua vita la forma piramidale per captare la luce solare nel migliore dei modi.

La potatura principale consiste nel taglio della freccia a circa 80–90 cm da terra. Nel caso che l’astone abbia già dei rami anticipati, questi non devono essere né spuntati né potati; la freccia deve essere spuntata a 30–40 cm dall’ultimo ramo; il tutto dipende anche dalle condizioni e dalla stabilità dell’albero. Nel periodo vegetativo più vicino, l’albero si creerà nei 30 cm superiori i rami nuovi che possiamo cimare solo nel periodo invernale e allo stesso modo dell’anno scorso. Potiamo anche la freccia a 30–40 cm dalla diramazione più alta; non accorciamo altri rami. Eliminiamo i rami danneggiati e concorrenti con il taglio di ritorno. Ogni anno continuiamo in questo modo fino al raggiungimento dell’altezza desiderata. Nell’età adulta applichiamo solo il taglio di risanamento con il quale eliminiamo i rami in più, abbassiamo la freccia con un taglio all’altezza del ramo più in basso, eliminiamo i rami malati o danneggiati, i rami concorrenti e i polloni. È molto importante non spuntare i rami perché si causerebbe la formazione di germogli indesiderati nei punti di taglio e l’ingrossamento dei rami, distoglimento delle sostanze nutritive a discapito dei frutti.

La altre cure sono uguali alle altre forme d’allevamento. Molto importante è anche la concimazione, l’irrigazione, difesa dalle malattie e dai parassiti; per la qualità dei frutti è necessario anche il loro diradamento. Possiamo utilizzare tutte le varietà, però dobbiamo avere riguardo verso le esigenze specifiche delle singole varietà. Per esempio bisogna avere un approccio individuale verso le varietà Rubin, Rubinola, Bohémia, Bohémia Gold etc. Queste varietà hanno un portamento assurgente e tendenza a rimanere spoglie alla base. Per questi motivi si applica con successo la potatura lunga come altri interventi che conducono al rallentamento della crescita e l’innalzamento della produttività.

Citazione: Komžík, M. (2002): Pestovanie jabloní v tvare štíhleho vretena. (Allevamento del melo a forma di fusetto.) Naše rastliny 1/2002. roč. 3. KPR Slovacchia.

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Lunedì 13.7.2009 13:10 | stampa | Animali nocivi

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