La terra di provenienza del melone-pepino (in botanica Solanum muricatum) è molto probabilmente il Perù oppure la Colombia. Da lì si è diffuso in tutta l’America Latina e all’estero. Oggi si coltiva di più in Bolivia, Ecuador e in Nuova Zelanda.
Il melone-pepino è arrivato in Europa probabilmente nell’anno 1785. Tra i suoi primi coltivatori c’era Ludovico XVI. e i Royal Botanic Gardens a Kew (a Londra).
Gli Indiani dell’America meridionale lo chiamano cachuma, da noi si usa il nome spagnolo pepino, che tradotto significa “cetriolo da insalata”. Il nome inglese”melon shrub” che tradotto significa il cespuglio del melone, esprime meglio il suo sapore.
Il melone-pepino è una pianta cespugliosa, alta circa 1 m. Nel suo paese di provenienza è una pianta legnosa perenne che si coltiva fino all’altitudine di 2500 m s.l.m. Da noi si coltiva come pianta perenne. I suoi fiori assomigliano a quelli della patata; sono viola, o bianchi con le strisce viola. Sono monoici, ma per ottenere un raccolto più abbondante, si consiglia l’impollinazione manuale (soprattutto nelle serre).
Per un giardiniere, i più interessanti sono i frutti. Sono grandi circa 15 cm, con la loro forma assomigliano all’avocado (o a una pera più grande). Sono aromatici, dolciastri. Più spesso sono gialli, giallo-marroni, viola scuri con delle strisce, molto spesso i semi sono assenti. Possono essere consumati crudi, in umido o fritti…
I frutti crudi si possono consumare in un’insalata di frutta (la frutta tagliata a pezzettini, con qualche goccia del succo di limone). Possiamo utilizzare tutti i tipi di frutta, anche quelli esotici. Il melone-pepino fatto in umido si usa più spesso come contorno; il pepino fritto è adatto come primo piatto. A chi sembra senza nessun sapore, lo può aromatizzare con delle spezie che si usano di solito (cannella, badiana, anice; con il succo di limone, melograno o maracuja- i frutti delle ultime due specie menzionate ve li potete coltivare da soli dai semi che propongo nell’Elenco offerte Import). La frutta superflua può essere messa in conserva (da sola o mischiata ad altri frutti – per esempio con i pomodori, peperoni, ma anche con la frutta).
Nei riguardi del terreno ha uguali esigenze come qualsiasi altra verdura di provenienza tropicale (per es. pomodoro, peperone). Deve essere leggera, ariosa, nutriente e sempre umida. Dalla coltivazione sperimentale si è costatato che il maggior raccolto si ottiene nei contenitori con la capacità di 40 litri (per ogni pianta) e con la copertura del terreno con un pezzo di pellicola nera (circa 40–45 frutti all’anno).
In pratica si coltiva come per es. i pomodori. Durante la vegetazione aggiungete il concime 1 volta la settimana. Il concime Harmavit ha dato degli ottimi risultati (in Slovacchia si vende in tutti i negozi per il giardinaggio). Questo concime si può aggiungere direttamente nel terreno oppure sulle foglie.
Si moltiplica per talea, lunga circa 15 cm. Dovete prelevarla a febbraio-marzo. Per farla radicare velocemente, potete utilizzare uno stimolatore della crescita. Dopo la metterete nella sabbia in serra o in appartamento. In un mese farà delle radici. Le giovani piantine iniziano a fiorire 3 mesi dopo aver messo le radici.
Il pepino si può moltiplicare anche con i semi. Questo modo è meno conveniente perché le piante formano soltanto pochi semi. Oltre a questo, le piantine nate dai semi generalmente producono i frutti di qualità minore.
Il pepino è attaccato dalle stesse malattie e dagli stessi insetti nocivi di altre specie di questa famiglia (pomodori, peperoni). Più spesso è la peronospora della patata Phytophthora infestans. Per eliminarla potete utilizzare Kuprikol 50 (nella concentrazione 0,6%, quindi 60 g per 10 litri d’acqua, il periodo in cui non si possono consumare i frutti, è di 7 giorni) oppure Dithane M 45 (conc.0,2%, quindi 20 g per 10 l d’acqua, il periodo in cui non si possono consumare i frutti è di 21 giorni). Nella maggior parte dei casi non è necessario usare i prodotti chimici.
Durante l’inverno il pepino deve stare al caldo (in serra, in appartamento, ecc.). La temperatura non dovrebbe scendere sotto i 5°C. In primavera togliete alla pianta madre le talee per farle radicare, eliminate le piante vecchie perché la loro coltivazione non sarebbe più redditizia.
Non pianifico di inserire il pepino tra gli articoli in vendita, perché questa specie si trova correntemente nei negozi (in Slovacchia) e per molti di voi sarebbe poco interessante. Oltre a questo, il prezzo del pepino è accessibile a tutti – intorno a 1 Euro.
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